PRO-VOCAZIONE

Da tempo ormai ci stiamo interrogando, guidati dalle parole di Papa Francesco, sulla fraternità e sull’amicizia sociale, sul cosa significhi, in effetti, essere “fratelli tutti”.

Tutti, nessuno escluso. Anche chi non conosciamo per nome, chi è straniero, “forestiero”, diverso da noi.

…tutti fratelli… e allora la pro-vocazione arriva dalle parole stesse.

Fratello è il “bhratar” (dal sanscrito) deriva dalla radice “bhar” che è il “sostenere”, il “nutrire”…in altre parole il “prendersi cura”, il nostro I CARE.

Il fratello è colui al quale siamo legati da un patto profondo, che non ha nome, ma che si rinnova di continuo.

La parola “fratello” contiene l’idea del “sostentamento”, del far crescere bene, del camminare insieme, accompagnandosi.

E allora viene da chiedersi: può un fratello essere straniero?

Sembra assurdo affiancare due termini così distinti. Eppure.. eppure si.

Io sono fratello di tutti i fratelli: sono io il fratello degli altri, anche di chi non conosco, degli “stranieri” appunto.

Ecco perché sono chiamato a prendermene cura, ad interessarmi alla loro vita, al loro perché, alle loro vicende.

E per poterlo fare è necessario che li conosca, che capisca chi sono e a quel punto mi posso interrogare su cosa posso fare.

A questo sono serviti i quattro incontri formativi “Ero straniero e…”.

Azione Cattolica Bagnolo Mella